FOCUS I beni culturali immateriali italiani. L’opera dei pupi siciliani Di Maurizio De Paolis, Presidente dell’Associazione Romana di Studi Giuridici

L’opera dei pupi siciliani

Si tratta di una forma di teatro con marionette che fece la sua comparsa in Sicilia durante il XIX secolo. Si caratterizza per rappresentazioni teatrali che riguardano saghe cavalleresche, poemi siciliani, storie della vita di santi e di briganti raccontate e spesso improvvisate dai “pupari”[1].

Le due principali scuole sono quelle di Catania e Palermo che si differenziano per le diverse caratteristiche strutturali dei pupi, per le tecniche di manovra oltre che per i fondali scenici. I metodi di rappresentazione venivano e sono tramandati da padre in figlio, mentre le modalità di costruzione e di manutenzione dei pupi erano e sono curate da artigiani specializzati.

In passato le rappresentazioni teatrali hanno molto influenzato il pubblico fornendo spunto per rivendicazioni sociali. Il boom economico degli anni cinquanta dello scorso secolo che ha offerto occasioni di lavoro meglio retribuite e il turismo degli anni più recenti hanno contribuito all’indebolimento di questa tradizione teatrale originariamente destinata ad un pubblico locale.

 

Per maggiori notizie sulla categoria dei beni culturali immateriali si consulti il sito www.arsg.it Focus Patrimonio culturale nazionale ove sono pubblicati i seguenti articoli di Maurizio DE PAOLIS:

I beni culturali immateriali nel diritto nazionale.

I beni culturali immateriali nel diritto internazionale.

I beni culturali nella globalizzazione del diritto.

I beni culturali immateriali italiani patrimonio dell’umanità fonti di sviluppo per le comunità locali.

 

 

 

[1] A. PASQUALINO, L’opera dei pupi, Palermo, 2008; G. GUARRACI, Pupi e pupari, Roma, 1975.