COMMENTARIO AL TESTO UNICO SULL’ ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITA’

Il nuovo testo unico, introdotto con il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, prevede  un’organica riforma relativa all’espropriazione. Esso si pone in perfetta sintonia con l’esecuzione del programma di semplificazione, delegificazione e razionalizzazione mediante testi unici delineato dall’art. 20, L. 59/1977 e dagli artt. 7 e 8, L. n. 50/1999. La riforma, inserendosi nel processo di razionalizzazione del sistema normativo nazionale, si propone di codificare un settore normativo un tempo disciplinato dalla legge fondamentale 25 giugno 1865 n. 235, perseguendo anche lo scopo di armonizzare il diritto interno al diritto comunitario. L’articolato si connota per la continuazione ideale di tutte le rilevanti innovazioni introdotte dal legislatore nel procedimento amministrativo e nel processo che si svolge innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali in primo grado, e davanti al Consiglio di Stato, in appello, anche nell’ottica dell’evoluzione della disciplina della funzione statale di indirizzo e coordinamento, soprattutto dopo la riforma della Parte Seconda, Titolo Quinto della Costituzione.
Il riordino della complessa materia relativa all’espropriazione si è concretizzato proprio con la redazione di un testo unico, con il quale è possibile provvedere ad una codificazione per i vari settori delle disposizioni, anche di rango diverso, stratificatesi nel corso degli anni. Il termine semplificazione è stato utilizzato per indicare obiettivi diversi, ma tutti riconducibili allo scopo primario di creare un’amministrazione più efficiente, in modo da avvicinare sensibilmente il livello funzionale della P.A. a quello di altri Paesi aderenti all’Unione Europea. La nuova regolamentazione, dunque, persegue due obiettivi fondamentali: ristrutturare in modo organico le norme in materia di esproprio, succedutesi nell’arco di oltre centotrenta anni; restituire efficienza, efficacia e legalità ad un settore nel quale l’assenza di regole univoche ha determinato incertezze interpretative ed applicative.
In tale scenario si inserisce questo volume che, applicando un metodo espositivo chiaro ed operativo, mette a disposizione del lettore un esaustivo commento al nuovo testo unico in grado di illuminare gli aspetti controversi dell’intero e complesso procedimento ablatorio in tutte le sue articolate fasi, comprese quelle concernenti la determinazione e la liquidazione dell’indennità di espropriazione e di occupazione da corrispondere al soggetto privato. Gli autori approfondiscono anche i temi dell’utilizzazione di aree sine titulo, dell’occupazione temporanea ed illecita, della cessione volontaria e della retrocessione, analizzando partitamene perfino le espropriazioni speciali per le opere militari e per i beni culturali.
Ampio spazio viene dedicato ai rimedi amministrativi e giurisdizionali messi a disposizione dei cittadini per reagire in maniera adeguata contro gli atti illegittimi posti in essere dall’Amministrazione espropriante ovvero per ottenere il risarcimento del danno discendente da provvedimenti legittimi, ma adottati in ritardo (danno da ritardo).
L’opera si caratterizza per la costante presenza di centinaia di note esplicative nelle quali sono incardinati recentissimi precedenti giurisprudenziali che contribuiscono ad approfondire i già dettagliatissimi commenti a tutti gli articoli di cui si compone il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327.
Il libro è supportato da un pratico indice analitico – sistematico, strutturato su grandi voci e su sottovoci, che ne favorisce la già lineare consultazione, particolarmente indicata come validissimo strumento di lavoro non soltanto per avvocati, magistrati e funzionari pubblici, ma anche per ingegneri, architetti e geometri, sia liberi professionisti che dipendenti delle Regioni e delle Autonomie Locali, tradizionali, come i Comuni e le Province, o del tutto nuove, come le Città metropolitane.