IL RISARCIMENTO DEL DANNO NEL PROCESSO CIVILE, AMMINISTRATIVO, AMMINISTRATIVO – CONTABILE, PENALE E TRIBUTARIO

Il problema centrale, che unisce idealmente tutti i settori della giustizia, è quello dell’efficienza. Si tratta di una questione che investe direttamente i cittadini con effetti dirompenti ogni volta che i tempi processuali si dilatano a dismisura. Eppure sono passati già alcuni anni da quando, dando attuazione alla norma incardinata nell’art. 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, venne introdotto nel nostro paese, con la forza discendente soltanto dalle leggi di rango costituzionale, il principio  del giusto processo che ha un  postulato naturale nella sua ragionevole durata. Il nuovo testo che ha modificato l’art. 111 Cost. ha un obiettivo primario: realizzare un ordinamento giudiziario in cui il giudice ordinario (civile e penale), amministrativo, contabile e tributario, conservando la posizione di imparzialità, possa assicurare l’applicazione delle norme in spazi temporali ragionevoli all’interno di un procedimento processuale fondato sul  rispetto del contraddittorio delle parti. Questo traguardo ambizioso impone una globale rivisitazione dell’intero apparato giudiziario il cui architrave si deve poggiare necessariamente sull’efficienza della magistratura e del personale di segreteria per il perseguimento di risultati tangibili che si possono ottenere solo con una nuova attenzione  di tipo manageriale nella gestione dei singoli uffici giudiziari.
Efficienza e garanzie: un binomio di valori intrinsecamente uniti che devono contribuire all’integrale ed equilibrata applicazione del potere giurisdizionale. A questo risultato devono dare un essenziale apporto anche gli avvocati dell’Avvocatura di Stato e del libero foro con difese curate con sobrietà ed essenzialità, a cui devono far riscontro i magistrati attraverso provvedimenti giudiziali strutturati su motivazioni puntuali ed essenziali.
Inoltre, si deve sottolineare l’affermarsi di una dimensione europea della giustizia: è impossibile affrontare le tematiche della giustizia limitando il punto di osservazione soltanto all’ambito ristretto di un singolo stato. Queste considerazioni assumono una maggiore rilevanza nel momento in cui l’Unione Europea sta aumentando il numero degli stati aderenti e all’ interno di essa riscontriamo una fase avanzata di realizzazione dello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia, già previsto nel Trattato di Amsterdam del 1997. L’OLAF per la protezione degli interessi dell’Unione Europea dalle frodi; EUROJUSTICE per il coordinamento delle indagini penali per la tutela degli interessi comunitari anche per la lotta contro tutte le gravi forme di criminalità compresa quella organizzata; la rete giudiziaria europea penale, alla quale si è affiancata la rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale, istituita con decisione del Consiglio d’Europa del 28 maggio 2001 rappresentano una fortissima sollecitazione verso una maggiore efficienza  del sistema normativo e giudiziario di ciascun paese aderente all’Unione Europea.
A confermare la reazione dei cittadini verso le lungaggini processuali vi è il notevole numero di ricorsi, presumibilmente destinati a crescere nel prossimo futuro,  che si sono riversati sulle Corti di appello con l’intento di ottenere dallo Stato il risarcimento del danno patito  per l’eccessiva durata dei processi. L’incremento di questo contenzioso è attribuibile alla maggiore vicinanza del giudice nazionale ai ricorrenti, rispetto alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
In tale quadro, non certamente idilliaco, si inserisce questo volume che colma una lacuna editoriale: per la prima volta nel nostro paese viene scritto e pubblicato un libro che affronta in maniera organica e sistematica tutte le complesse problematiche relative al risarcimento del danno davanti all’Autorità Giudiziaria Ordinaria (civile e penale), al giudice amministrativo, a quello contabile ed infine anche innanzi alla giurisdizione tributaria.
In ambito civile (parte prima del libro), sede naturale in cui decidere il risarcimento del danno, dopo un’articolata trattazione di tipo istituzionale, a livello sostanziale e processuale, viene esposta  una dettagliatissima casistica che affronta non soltanto le questioni tradizionali, ma anche quelle nuove: danno per perdita di chance; danno da sangue infetto e da emoderivati; danno per  lesione della privacy; danno per violazione del diritto all’immagine; danno biologico, psichico, morale ed esistenziale; danno da mobbing; danno da procreazione assistita, alla vita prenatale, alla mancata interruzione della gravidanza e da fallimento della sterilizzazione; danno da fumo, attivo  e passivo;  danno da esposizione a onde elettromagnetiche;  danno da organismi geneticamente modificati;  danno ambientale nelle sue connotazioni civilistiche; danno connesso ad internet.
Sussiste uno stretto collegamento tra l’attività posta in essere dalla pubblica amministrazione e la giustizia amministrativa, strutturata in modo da proteggere e tutelare i diritti e gli interessi lesi dagli atti amministrativi, dall’inerzia o dai ritardi della P.A.. La questione preminente del processo amministrativo è quella di garantire l’effettività della tutela giurisdizionale che coincide con l’esecuzione del comando disposto dal giudice a carico dell’ amministrazione soccombente al fine di far conseguire al privato il bene della vita da quest’ultimo preteso e per il  cui conseguimento ha agito in giudizio. In tale contesto assume un rilievo preminente il risarcimento del danno cagionato dalla condotta della pubblica amministrazione.
Per il processo amministrativo (parte seconda del libro), l’autore si sofferma con particolare attenzione sull’evoluzione del concetto di interesse legittimo: viene adeguatamente analizzato nella sua struttura morfologica; se ne evidenziano le trasformazioni  in ambito dottrinario e in base alla giurisprudenza,  sia in Italia e sia nel contesto comunitario. In tal modo si comprende pienamente il passaggio dalla contrapposizione alla coesistenza degli interessi legittimi con i diritti soggettivi. Ampio spazio è dedicato alla nuova procedura processuale sul risarcimento del danno dopo l’entrata in vigore della L. 21 luglio 2000, n. 205, che ha parzialmente apportato riforme al processo amministrativo, dopo quasi trent’anni di preoccupante immobilismo da parte del legislatore nazionale, ovvero  successivamente all’entrata in vigore del Decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, che incide sul potere cautelare del giudice amministrativo in presenza di opere pubbliche riconducibili al concetto di grandi infrastrutture. Vengono trattate partitamene tutte  le tematiche involgenti l’azione di annullamento e l’azione di risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi oppositivi e pretensivi che si svolge in primo grado davanti al Tribunale Amministrativo Regionale e in appello davanti al Consiglio di Stato o al Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana: elemento soggettivo (colpa e dolo dell’amministrazione), lesione di una situazione soggettiva tutelata dall’ordinamento (danno ingiusto),esistenza di un danno patrimoniale e  nesso di causalità tra l’illecito e il danno subito. Approfondimenti sono dedicati: al rapporto tra il danno nel giudizio di merito e il pregiudizio nel giudizio cautelare; alla struttura della domanda giudiziale per il risarcimento del danno; alla pregiudiziale amministrativa dell’annullamento dell’atto impugnato  dopo le decisioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato; alla natura contrattuale, extracontrattuale o precontrattuale della responsabilità dell’amministrazione. Si affrontano anche  i nodi problematici  del danno in tema di espropriazione per pubblica utilità, circa la perdita di chance, da ritardo e  da disturbo ovvero nel settore in continua espansione della attività privatistica della pubblica amministrazione. Il complesso quadro si completa con il danno per irragionevole durata del processo.
Qualitativamente è rilevante il settore del volume (parte terza) che  abbraccia le tematiche della responsabilità amministrativa rientrante nella giurisdizione della Corte dei Conti:dopo una completa esposizione dell’iter procedurale processuale innanzi ai giudici contabili, vengono trattate non soltanto le tradizionali questioni relative al danno cagionato all’erario da dipendenti al servizio della P. A., ma anche quelle del danno prodotto  all’immagine e al prestigio dell’amministrazione dal comportamento dei propri dipendenti. La giurisdizione della Corte dei Conti attraversa una fase di costante e progressiva espansione con un ruolo di primaria importanza in questa fase di radicale trasformazione e di necessario ammodernamento degli apparati amministrativi del nostro paese.
Nel settore penale (parte quarta del libro), l’autore, dopo aver fatto un attento ed analitico confronto tra processo civile e penale, si sofferma tra l’altro sulla disamina dei seguenti argomenti: persona offesa dal reato, costituzione della parte civile, con un’approfondita analisi delle obbligazioni patrimoniali derivanti dal reato. Caratteristica  del libro è un’accuratissima analisi anche  delle questioni attinenti al danno ambientale e al suo contestuale risarcimento. Purtroppo il danno ambientale è un concetto che appare sempre più sganciato dalla realtà a causa della difficoltà di procedere concretamente al suo risarcimento  perché risulta estremamente difficile quantificarlo, identificare il colpevole e stabilire il nesso causale tra evento e condotta inquinante. Attualmente lo strumento di politica ambientale con cui governare il danno ambientale si deve necessariamente identificare nell’istituto della responsabilità civile che perde la sua forza intrinseca ogni volta che il danneggiato deve dimostrare che il soggetto inquinatore non ha adottato nella sua condotta un livello di diligenza tale da evitare il danno.
A completare questo libro contribuiscono le tematiche dell’assoggettamento ad imposizione fiscale delle somme di denaro erogate a titolo di risarcimento del danno da parte del giudice  civile, penale e amministrativo: queste problematiche estremamente tecniche sono svolte con linearità analitica nell’ultima parte del volume (la quinta), dopo un essenziale e funzionale inquadramento del giudizio che si svolge davanti al giudice tributario.
Il volume è costantemente supportato da una vasta e aggiornata giurisprudenza che costella centinaia di note esplicative, nelle quali  trova ospitalità un continuo richiamo alla dottrina e alla giurisprudenza  quest’ultima altresì massicciamente presente anche  nel CD che correda il libro facilmente consultabile attraverso un indice analitico – sistematico imperniato su grandi voci e sottovoci.
Il  lavoro è stato realizzato con la preziosa collaborazione di taluni membri dell’Associazione Romana di Studi Giuridici: Tiziana Autieri, Paola Ficco,  Maria Vittoria Lumetti, Alessandro Strinna e Silvia Terrados Molledo: a ciascuno di loro va  il ringraziamento per aver scritto questo mio quattordicesimo libro insieme a me, ovvero per aver “sopportato” il mio coordinamento  con professionalità e  soprattutto con stoica pazienza.
L’Associazione Romana di Studi Giuridici, nata nel 1998, già segnalatasi per il proprio sito www.arsg.it, per l’organizzazione di numerosi convegni su questioni giuridiche di attuale e concreto interesse, ora si ripropone all’attenzione del mondo giuridico nazionale con questo nuovo volume che si connota per la sua sintesi senza nulla togliere alla completezza e alla precisione chirurgica del dato giuridico globale: dottrina, giurisprudenza e legislazione.