L’architettura rurale spontanea
I manufatti edilizi dell’architettura rurale spontanea non nascono da una specifica pianificazione, ma da consuetudini edificatorie consolidate nel corso di centinaia di anni e che, in quanto tali sono l’espressione di valori tradizionali e culturali del mondo agricolo.
Si tratta di costruzioni realizzate con svariati materiali come la terra di facile reperibilità e che non richiede particolari tecniche di utilizzo, la pietra con la quale sono stati realizzati centinaia di chilometri di muretti a secco senza intonaco (si pensi, ad es., a quelli della Regione Calabria, Sicilia e Sardegna) che rientrano nei siti U.N.E.S.C.O. e il legno.
Questo tipo di architettura rappresenta un valido contributo per ricostruire la storia, gli usi e i costumi delle comunità agricole locali potendo così entrare a far parte della categoria dei beni culturali qualora ricorrano i requisiti indicati dalla vigente legislazione nazionale.
(Per maggiori notizie sull’edilizia rurale e beni culturali si consulti il sito www.arsg.it, Focus Patrimonio culturale nazionale ove sono pubblicati i seguenti articoli di Maurizio DE PAOLIS: Le costruzioni rurali sarde; La case rurali della Toscana; Le cascine della Valle Padana)