TAR Lazio, Roma, sez. I-ter, 19 novembre 2020, n. 12122

Straniero – Cittadinanza italiana – Diniego – Per omessa indicazione di condanne riportate in sede penale – Legittimità – Reati contravvenzionali – Rilevanza – Sussiste –  Fattispecie

E’ legittimo il provvedimento che nega la concessione della cittadinanza italiana se il richiedente non abbia dichiarato l’aver riportato condanne in sede penale risultanti nel certificato dei carichi pendenti. Nella fattispecie, si trattava di un decreto penale di condanna per guida in stato di ebrezza (reato contravvenzionale) risalente a pochi mesi prima della presentazione della domanda per il riconoscimento della cittadinanza italiana nella quale il soggetto aveva dichiarato di non aver riportato condanne in sede penale. Il conferimento dello status civitatis, cui è collegata una capacità giuridica speciale, si traduce in un apprezzamento di opportunità sulla base di un complesso di circostanze, atte a dimostrare l’integrazione del richiedente nel tessuto sociale, sotto il profilo delle condizioni lavorative, economiche, familiari e di irreprensibilità della condotta (Tar Lazio II – quater, 15 aprile 2015, n. 5554; Consiglio di Stato, sez. VI, 9 novembre 2011, n. 5913; Tar Lazio, sez. II – quater, 18 aprile 2012, n. 3547).