Corte di Cassazione penale, sez. III, 20 maggio 2021, n. 19987

Reato di maltrattamento di animali – Allevamento di cinghiali – Utilizzo degli animali per addestrare cani da caccia – Configurabilità del reato – Fattispecie

Si configura il reato di maltrattamento di animali qualora il proprietario di un allevamento di cinghiali utilizzi gli animali per addestrare i cani alla caccia. Infatti, la vigente normativa consente l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani su fauna selvatica soltanto in zone predeterminate e in periodi prestabiliti da individuarsi nei piani faunistico-venatori da attuarsi secondo modalità e tempi predeterminati. Nella fattispecie, il proprietario di un allevamento di cinghiali (condannato a tremila euro di ammenda) aveva utilizzato taluni animali per addestrare i cani simulando battute di caccia con frequenza periodica (tre volte la settimana) che secondo i giudici erano causa di terrore e sofferenze (stress) per i cinghiali a nulla rilevando la perizia effettuata dalla competente ASL nella quale si evidenziava il buono stato di salute degli animali.