I Tribunali Amministrativi Regionali si stanno dimostrando anno dopo anno l’asse portante su cui poggia la Giustizia Amministrativa. La conferma di questa sintetica affermazione la troviamo nei riscontri statistici che periodicamente ci vengono forniti da Carlo Talice dai quali si desume un numero veramente ristretto di appelli al Consiglio di Stato avverso le sentenze dei giudici amministrativi di primo grado che, se oggetto di gravame, frequentemente vengono confermate dai giudici di Palazzo Spada. Quali possono essere le ragioni che spiegano questo importante fenomeno? Innanzi tutto, le decisioni dei Tribunali Amministrativi Regionali si uniformano all’indirizzo giurisprudenziale del Consiglio di Stato, lasciando alle parti poco spazio di successo per concludere positivamente un eventuale successivo processo di appello. E se l’effetto dissuasivo per le parti private può fondarsi anche sul notevole costo economico di un nuovo giudizio, per la Pubblica Amministrazione, che ha nell’Avvocatura di Stato la naturale difesa giudiziale, il motivo primario che svolge una funzione dissuasiva si deve rinvenire esclusivamente nella perfetta sintonia tra le sentenze di primo grado e i filoni giurisprudenziali del Consiglio di Stato e del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la regione Sicilia.
I cittadini dell’ inizio Ventunesimo Secolo, qualora si ritengano lesi in un diritto o in un interesse ovvero, se insoddisfatti dalla condotta della Pubblica Amministrazione, malgrado gli ampi spazi di partecipazione al procedimento amministrativo, non si arrendono e agiscono in giudizio. Il ricorso giurisdizionale al T.A.R. viene sempre più spesso considerato, quanto meno nella sede cautelare, come una sorta di appendice al procedimento, un ulteriore strumento per dialogare con la P.A. su posizioni paritarie nell’ambito del giudizio amministrativo.
Il libro, ormai alla terza edizione, esce a ridosso di un’importante riforma della L. 7 agosto 1990, n. 241, che con le novelle introdotte dalla L. 11 febbraio 2005, n. 15 e dalla L. 14 maggio 2005, n. 80 garantisce in maniera rafforzata la partecipazione dei soggetti interessati ai singoli procedimenti amministrativi nell’ottica della “nuova” Pubblica Amministrazione non più imbrigliata nei formalismi burocratici ma improntata all’efficienza reale e alla trasparenza.
Tutti gli originari ventuno capitoli dell’opera sono stati aggiornati ed ampliati tenendo conto, tra l’altro, delle innovazioni di rilevanza processuale della menzionata novella alla L. 7 agosto 1990, n. 241 ( accesso ai documenti amministrativi; vizi di legittimità e nuove anomalie dei provvedimenti amministrativi; silenzio della P.A.) e degli effetti derivanti dalla sentenza manipolativa – additiva della Corte Costituzionale n. 204 del 2004 dirompenti sul riparto di giurisdizione tra la giurisdizione amministrativa e quella ordinaria che sta alimentando una disputa a distanza tra le Sezioni Unite della Corte suprema di Cassazione e l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
Gli Autori, rispetto alla seconda edizione, hanno aggiunto due nuovi Capitoli. Il primo, interamente dedicato al pubblico impiego, risolve le numerose problematiche relative ai criteri utili per individuare il giudice competente a decidere le controversie che insorgono tra i dipendenti e la P.A., valutando i variegati effetti discendenti dalla così detta contrattualizzazione del rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni statali, regionali, delle autonomie locali e degli enti pubblici nazionali. Un’analisi approfondita ha come oggetto: il reclutamento del personale; la nomina; il periodo di prova; i diritti e i doveri; le mansioni di diritto e di fatto; la progressione di carriera; le responsabilità riguardanti i pubblici dipendenti (responsabilità disciplinare, dirigenziale, civile verso terzi, amministrativa e amministrativa contabile per danno erariale diretto ed indiretto).
Il secondo nuovo capitolo affronta le tematiche del giudizio amministrativo in tema di immigrazione che rappresenta una percentuale molto rilevante del contenzioso che si svolge soprattutto davanti ai Tribunali Amministrativi Regionali.
Il volume, offrendo il dato giuridico globale (legislazione, giurisprudenza e dottrina) si conferma come un prezioso ed insostituibile strumento per gli operatori del diritto, avvocati e magistrati, ovvero per i funzionari e dirigenti della Pubblica Amministrazione dello Stato, delle autonomie locali e degli Enti pubblici nazionali, rappresentando parimenti un valido ausilio per affrontare i concorsi pubblici e per approfondire gli esami universitari.