Il patrimonio culturale nazionale e i beni della Chiesa

Nella categoria dei beni culturali rientra a pieno titolo l’imponente patrimonio identificabile nei beni della Chiesa cattolica di Roma.

Con questo articolo di presentazione inizia la pubblicazione di una serie di scritti dedicati ai beni ecclesiastici e alla loro valorizzazione con una finestra aperta sui così detti “parchi culturali ecclesiali” imperniati su progetti che promuovono, recuperano e valorizzano il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, recettivo di uno specifico territorio, azioni particolarmente importanti per una fruizione turistica, promozionale  e pastorale ovvero per vacanze di elevata qualità.     

Nel patrimonio culturale italiano un ruolo di fondamentale importanza viene svolto dalle “cose” destinate all’uso religioso. La Chiesa di Roma è presente da oltre duemila anni in maniera diffusa e capillare sull’intero territorio nazionale ed i suoi beni, realizzati nel corso di decine di secoli rappresentano tutti gli stili architettonici, scultorei e della pittura. Accanto a questa presenza fisica, parte rappresentativa della nostra identità nazionale, i beni della Chiesa  sono la testimonianza di una cultura che ha notevolmente inciso sulla formazione e sullo sviluppo della nostra civiltà.  Quindi, anche per questa particolare categoria di beni è dato riscontrare la duplice componente fisica e culturale comune a tutti i beni costituenti il patrimonio culturale nazionale del quale costituiscono parte integrante.

Lo Stato della Città del Vaticano ha adottato due nuove disposizioni normative: la L. 25 luglio 2001, n. CCCLV, sulla tutela dei beni culturali, riguardante le cose, mobili e immobili, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnografico di spettanza della Santa Sede, dello Stato della Città del Vaticano, degli organismi degli enti e degli Istituti aventi sede nello Stato e negli immobili di cui agli artt. 15 e 16, Trattato fra Santa Sede e Italia dell’ 11 febbraio 1929. Ovvero  ha approvato il relativo regolamento alla legge summenzionata incardinato nel Decreto 26 luglio 2001, n. CCCLVI del Cardinale Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. La normativa in questione ripete nella sostanza e in forma sintetica taluni principi già presenti nella Legge 1 giugno 1939, n. 1089, disciplinando l’obbligo dell’inventariazione e prescrivendo regole sulla conservazione, l’integrità e la sicurezza dei beni, l’alienazione e le esportazioni, ovvero provvedendo in merito ai ritrovamenti.