Corte di Cassazione, sez. II, 3 settembre 2020, n. 18315

Straniero – Richiesta di protezione in Italia – Partecipazione a matrimonio omosessuale all’estero – Insufficienza della prova – Status di rifugiato e protezione in Italia –  Riconoscimento – Diniego – Legittimità – Fattispecie

La partecipazione a un matrimonio omosessuale celebrato in patria non costituisce prova sufficiente per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato e la protezione in Italia; pertanto, è legittimo il diniego opposto dalla competente autorità nazionale alla richiesta avanzata da un cittadino straniero. Nella fattispecie, il matrimonio omosessuale era stato interrotto dall’intervento delle forze di polizia del Senegal.