Corte di Cassazione penale, sez. I, 7 marzo 2022, n. 8123

Reato di associazione esterna di tipo mafioso – Libero professionista – Configurabilità – Condizioni e presupposti – Fattispecie

Il concorrente esterno di un’associazione di tipo mafioso è il soggetto che, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell’associazione mafiosa e privo dell’affectio societatis  fornisce tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, sempre che questo abbia un’effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento delle capacità operative dell’associazione e sia comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima. Pertanto, il concorso esterno nell’associazione di tipo mafioso è ravvisabile nelle ipotesi in cui il concorrente è un libero professionista, che, pur non essendo inserito nella struttura organizzativa della consorteria mafiosa, instaura con la stessa un rapporto sinallagmatico, incentrato su un sistema di reciproci vantaggi, economici e professionali, che non viene meno laddove, nell’ambito dell’intesa intervenuta tra i due soggetti, è consentito al soggetto attivo del reato lo svolgimento di un’attività di intermediazione criminale a favore di cosche alleate o federate con quella con cui si è instaurato il sinallagma mafioso. Nella fattispecie, il libero professionista coinvolto nella vicenda era un commercialista.