Consiglio di Stato, sez. V, 27 marzo 2024, n. 2882

Giudizio amministrativo – Ricorso giurisdizionale – Appalto – Gara –  Termine per ricorrere – Dies a quo – Istanza di accesso agli atti – Effetti

Premesso che nelle procedure di evidenza pubblica con oggetto l’affidamento di appalti, l’individuazione del dies a quo dal quale inizia a decorrere il termine per proporre il ricorso in linea generale dipende dall’assolvimento di tutte le formalità inerenti all’informazione e alla pubblicazione degli atti. Tutto ciò premesso, qualora sia stata avanzata un’istanza di accesso agli atti da parte di un’impresa partecipante alla gara, ciò implica una dilazione del termine per ricorrere se la proposizione del ricorso giurisdizionale sia dipendente dalla conoscenza di atti e documenti dipendenti dall’effettuazione dell’acceso riguardanti i documenti che completano l’offerta dell’impresa aggiudicataria ovvero le giustificazioni addotte a sostegno dell’offerta anomala. Pertanto, in presenza di una tempestiva istanza d’accesso, formulata entro quindici giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione dell’appalto, il termine per proporre ricorso (il cui dies a quo coincide con la data di comunicazione del provvedimento d’aggiudicazione ex art. 120, comma 5, c. p. a.), viene incrementato di 15 giorni, così giungendo a complessivi 45 giorni. Nell’evenienza in cui, invece, la stazione appaltante aggiudicatrice rifiuti l’accesso oppure impedisca con comportamenti dilatori l’immediata conoscenza degli atti di gara, il termine per l’impugnazione degli atti inizia a decorrere solo da quando l’impresa li abbia conosciuti.