TAR Puglia, Bari, sez. III, 5 luglio 2024, n. 820

Demanio e patrimonio – Area portuale – Pluralità di domande – Affidamento diretto – Illegittimità – Fattispecie

In presenza di una pluralità di domande, è illegittimo l’affidamento diretto di un’area portuale senza ricorrere ad una gara e senza fissazione del canone in quanto si violano le seguenti norme:

  1. Art. 37 (Concorso di più domande di concessione), r. d. 30 marzo 1942, n. 327 (Codice della navigazione), secondo cui: “Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e […] risponda ad un più rilevante interesse pubblico […]” e che “Qualora non ricorrano le ragioni di preferenza […] si procede a licitazione privata”;
  2. Art. 18 (Concessione di aree e banchine), legge 28 gennaio 1994, n. 84, il quale prevede che: “[…] Le concessioni sono affidate, previa determinazione dei relativi canoni, […] sulla base di procedure ad evidenza pubblica, avviate anche a istanza di parte, […] nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e proporzionalità, garantendo condizioni di concorrenza effettiva. Gli avvisi definiscono, in modo chiaro, trasparente, proporzionato rispetto all’oggetto della concessione e non discriminatorio, i requisiti soggettivi di partecipazione e i criteri di selezione delle domande, nonché la durata massima delle concessioni”;
  3. Art. 12 direttiva 2006/123/CE, secondo cui, “Qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato […], gli Stati membri applicano una procedura di selezione tra i candidati potenziali, che presenti garanzie di imparzialità e di trasparenza e preveda, in particolare, un’adeguata pubblicità dell’avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento” (Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria., 9 novembre 2021, n. 17). Nella fattispecie l’affidamento diretto aveva come oggetto l’installazione di una ruota panoramica sull’area portuale del Comune di Vieste.